Questo film è il racconto degli ultimi 10 giorni della campagna elettorale di Lilli Gruber per le elezioni al Parlamento Europeo. La telecamera segue la Gruber e il suo stretto gruppo di collaboratori – l'addetto stampa, l'assistente, il marito, gli autisti – su e giù per le piazze di tutta Italia. Il filo conduttore è ciò che succede dietro le quinte, prima e dopo le manifestazioni pubbliche, i comizi e gli incontri con la gente nei mercati; dalla mattina, mentre Lilli è a casa e si veste, alla sera quando, dopo una giornata estenuante e centinaia di chilometri percorsi, si prepara al giorno dopo.

"Lilli e il Cavaliere" si riallaccia a un genere sviluppatosi soprattutto negli USA più di quarant'anni fa. Gli spettatori hanno finalmente la possibilità di vedere i candidati nei momenti in cui di solito le telecamere sono spente. Da "Primary" di D.A.Pennebaker e Robert Drew su J.F.Kennedy (1960) a "Traveling with George" di Alexandra Pelosi (2000) passando per "The war room" sempre di Pennebaker (1993) in cui l'interprete principale non è più il candidato ma diventa la macchina elettorale. Nel nostro caso, al di là della presenza della telecamera, all’interno del confronto stesso tra i due candidati e’ presente un’ulteriore componente mediatica che, in questa sfida, dà alla Gruber un considerevole valore aggiunto. Infatti Lilli è forse l'unica persona in Italia a poter affrontare ad armi pari "l'immagine" Berlusconi. Come dice lei stessa nel film: "il padrone delle televisioni sconfitto da una giornalista della televisione".

Il film ritrae una donna che fa una scelta coraggiosa. Una donna indipendente e decisa, che si muove in un’Italia che sta profondamente cambiando, in una corsa contro il tempo per raccogliere un voto più di Berlusconi.

 

Ho conosciuto Lilli Gruber lavorando con lei, a New York, durante i drammatici giorni successivi all'11 settembre. Questa prima esperienza così intensa mi ha fatto conoscere il valore di questa giornalista: notevole capacità e serietà professionali, e grande forza di comunicazione.

Quando ho saputo che si sarebbe candidata alle Europee come battitore libero, cioè impegnandosi in prima persona e praticamente da sola, senza un apparato di partito alle spalle, ho pensato che la sua campagna elettorale potesse rappresentare un'occasione unica per far conoscere al pubblico quale tipo di impegno e di coinvolgimento comporti "mettersi in piazza". Perciò le ho chiesto di poterla seguire durante le ultime due settimane di campagna elettorale.

Mi sono così ritrovata in una situazione molto simile a quando ci eravamo conosciute: un gruppo di persone che, con una forte determinazione, cercano tutte insieme di raggiungere una meta affrontando molti ostacoli e lavorando con una grande concentrazione e intensità. È stata proprio questa intensità che, nel giro di pochi giorni, ha annullato la presenza della mia telecamera, facendomi sparire nel gruppo.


Sito ufficiale di Lilli Gruber: www.lilligruber.it

 

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